Esploriamo l'importanza di un'alimentazione corretta, imparando a riconoscere i cibi che favoriscono la carie e scoprendo come una buona igiene orale può prevenire molte malattie dentali grazie alla competenza della dott.ssa Martina Bazzocchi, dentista per bambini, che condivide informazioni basate su evidenze scientifiche e linee guida ufficiali per aiutarci a prenderci cura dei denti dei più piccoli.
Le carie dentali sono una delle malattie più comuni tra i bambini, soprattutto a causa del consumo di cibi zuccherati.
Ma allora perché alcuni bambini sviluppano carie e altri no? Questo fenomeno è dovuto a diversi fattori eziologici che interagiscono tra loro. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le carie dentali sono tra le malattie più diffuse a livello globale.
La carie nei bambini piccoli è conosciuta come ECC (Early Childhood Caries) e si manifesta prima dei 6 anni con vari gradi di severità in base all’età e al numero.
I principali fattori che contribuiscono all'insorgere delle carie nei bambini includono:
il batterio considerato più cariogeno è lo “streptococcus mutans”, che insieme ad altri batteri presenti nella flora del cavo orale in condizioni dove è presente un eccesso di carboidrati fermentabili aumentano di quantità, contrastando la flora batterica “buona” e determinando lo sviluppo della carie.
Questi batteri non sono presenti naturalmente nella bocca del neonato ma vengono trasmessi dai genitori tramite comportamenti non corretti quali: pulire il ciuccio con la propria saliva, utilizzando le stesse posate del bambino.
L’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale: se non corretta è un fattore predisponente per le carie.
Dati epidemiologici raccolti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indicano negli ultimi decenni un maggiore consumo di cibi ad alto potenziale cariogeno quali:
Gli zuccheri invece definiti “buoni” sono a lento assorbimento e sono presenti nei cereali (meglio se integrali), nei legumi, nella verdura e nella frutta (solo se mangiata intera e non frullata).
Una volta che gli zuccheri vengono introdotti nel cavo orale, vengono utilizzati dalla placca dentale (ricca di batteri acidogeni e cariogeni) per produrre acidi che abbassando il ph salivare inducono una demineralizzazione dello smalto, il tessuto duro dentale, indebolendolo ed esponendolo agli attacchi diretti dei batteri.
L’entità della demineralizzazione dipende dalla riduzione del ph ma soprattutto dal periodo di tempo il quale quest’ultimo rimane al di sotto del livello innocuo per lo smalto.
Infatti è l’assunzione frequente di carboidrati senza che nel frattempo ci sia stata possibilità di remineralizzazione che comporta la formazione di carie.
I pediatri fanno notare che gli stessi zuccheri che provocano la patologia cariosa sono responsabili anche di altre patologie sistemiche (diabete, obesità, disturbi del sonno, ADHD...).
Sono cibi poveri dei principali nutrienti e quindi in cima della piramide alimentare ( da assumere in piccole quantità e raramente).
Da non sottovalutare è la presenza di zuccheri anche in farmaci pediatrici e terapie omeopatiche, che vengono utilizzati per dare un sapore gradevole al prodotto.
Le linee guida ministeriali raccomandano l’assunzione di massimo 5 pasti al giorno (colazione, spuntino del mattino, pranzo, merenda e cena) non intervallati da spuntini fuori pasto perché comporterebbe una maggiore esposizione a lungo termine alla demineralizzazione dei denti senza che ci sia una successiva remineralizzazione adeguata.
Anche l’allattamento è un fattore predisponente alle carie: come suggerisce l’OMS è fondamentale per la sopravvivenza del neonato e da studi scientifici risulta che, se la madre lo desidera, l’allattamento al seno è indicato e consigliabile.
Però dal momento che erompe il primo dentino, si è evidenziato che durante l’allattamento si può sviluppare la carie.
Sono stati fatti molti studi sulla presunta cariogenicità sia del latte materno, sia per il latte formulato, perché ha un alto contenuto zuccherino (latte materno pari a 70 grammi/per litro) ma non ci sono ancora evidenze scientifiche definitive dato che i dati a disposizione devono tenere conto di tanti fattori come l’igiene orale.
i professionisti hanno notato che il maggior rischio di sviluppare ECC durante l’allattamento avviene se il latte è somministrato più volte al giorno e soprattutto la notte senza opportuna igiene orale.
Durante la notte viene a mancare la normale suzione, il latte rimane a contatto sui denti e la minore produzione di saliva determina un aumento dell’acidità del cavo orale con conseguente demineralizzazione dei denti.
Dopo i 6 mesi, inizia generalmente lo svezzamento per cui non c’è ragione per cui il bambino si alimenti durante la notte, il quale può essere dannoso anche per la qualità del sonno del bambino.
Mentre è consigliato l’allattamento, associato ad una alimentazione complementare appropriata fino ai 2 anni di età e oltre.
Dal 2015 l’OMS raccomanda di limitare fortemente l’assunzione di zuccheri liberi sotto i 25 grammi al giorno (corrispondono a circa 6 cucchiaini da tè) per bambini sopra i 2 anni e pari a zero sotto i 2 anni.
Sembra una quantità esagerata se non consideriamo alimenti di produzione industriale che a loro volta contengono quantità alte di zuccheri difficili da misurare.
L’alimentazione soprattutto nel periodo di crescita deve apportare energie ma anche materiale costruttivo necessario allo sviluppo del bambino.
Quindi propongo di seguito dei consigli utili per limitare l’assunzione degli zuccheri e mantenere una dentatura sana:
nei bambini entro i 2 anni:
• Dopo l’anno ridurre le poppate notturne a richiesta
• Proporre adeguate porzioni di verdura e frutta (non frullata)
• Non utilizzare zuccheri aggiunti, miele o sciroppi
• Preferire carni bianche, pesce e legumi
• Utilizzare cibi quali yogurt
• Limitare l’utilizzo eccessivo di farine raffinate
• Prestare attenzione all’igiene orale già prima dell’eruzione dentale pulendo le mucose dopo le poppate; iniziando a spazzolare fin dal primo dentino con il corretto spazzolino e la corretta quantità di dentifricio (1000 ppm di fluoro) (simile a un chicco di riso per i primi 3 anni)
Nei bambini oltre i 2 anni:
• Preparare piatti bilanciati con il giusto apporto di carboidrati raffinati, proteine e fibre (ortaggi)
• Evitare zuccheri industriali ed evitare di zuccherare gli alimenti
• Lo zucchero non deve costituire il “premio” per un comportamento corretto
• Pianificare la spesa in modo consapevole e da non acquistare prodotti inutili e dannosi: se non trovano certi alimenti in casa non potranno consumarli e non li chiederanno
• Coinvolgere nonni e le persone vicine a seguire una alimentazione sana con il bambino
• Corretta igiene orale 2 volte al giorno, mattino e sera, con spazzolino adeguato e quantità del dentifricio (1000ppm di fluoro) simile a un pisellino.
In conclusione, seguendo una corretta e sana alimentazione insieme ad una corretta igiene orale si può prevenire la formazione di carie! lo zucchero è un alimento, non deve essere demonizzato ma deve essere utilizzato con moderazione.
Ministero della salute: Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva 2013
Breastfeeding and early childhood caries. Review of the literature, recommendations, and prevention B Branger 1, F Camelot 2, D Droz 3, B Houbiers
Odontoiatria Materno infantile Di Paglia e Beretta
https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/salute-bocca/96698-salute-orale-il-ruolo-dellalimentazione/
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