L’autolesionismo tra gli adolescenti è un fenomeno complesso caratterizzato da comportamenti auto-dannosi come tagli, bruciature e colpi.
Questi atti di autolesionismo possono essere un tentativo di gestire emozioni intense o di comunicare disagio interiore e questo articolo esplora dunque le cause di tali comportamenti e propone un approccio terapeutico, fornendo segnali di allarme per famigliari e suggerimenti su come affrontarli.
Approccio psicoanalitico all’autolesionismo negli adolescenti
La psicoanalisi, fondata da Freud, esplora i comportamenti umani analizzando l’inconscio. Quando si affronta l’autolesionismo negli adolescenti, cerca di comprendere i significati simbolici e i conflitti psicologici sottostanti a questi comportamenti.
Comprendere l’autolesionismo dal punto di vista psicoanalitico
Dal punto di vista psicoanalitico, l’autolesionismo può essere un sintomo di conflitti interni profondi. Alcuni concetti chiave includono:
- Conflitti inconsci: l'autolesionismo può derivare da traumi non elaborati, rappresentando un tentativo di gestire l’angoscia. Può anche essere una forma di autopunizione per sentimenti di colpa o vergogna.
- Funzione simbolica: gli atti autolesionistici possono essere visti come un linguaggio non verbale che esprime affetti repressi. Possono servire per ottenere controllo su emozioni caotiche e definire un’identità.
Intervento psicoanalitico
L’intervento mira a esplorare e risolvere i conflitti inconsci che alimentano il comportamento autolesionista.
Attraverso il dialogo terapeutico, l’analista aiuta l’adolescente a esplorare i significati nascosti dietro l’autolesionismo.
Anche i sogni diventano strumenti di lavoro per rivelare conflitti e desideri nascosti. In alcune situazioni, esplorare le dinamiche familiari può essere utile per creare un ambiene di supporto.
Segnali di autolesionismo negli adolescenti
Individuare l’autolesionismo negli adolescenti può essere complesso. Tuttavia, esistono segnali d’allarme che genitori e insegnanti possono monitorare:
- Segnali fisici: lesioni visibili, vestiti inusuali, frequenti incidenti.
- Segnali comportamentali: isolamento sociale, cambiamenti nelle abitudini alimentari e del sonno, oscillazioni dell’umore.
- Segnali emotivi e Psicologici: bassa autostima, ansia e depressione, comunicazione ambigua.
- Segnali relazionali: difficoltà nelle relazioni, segreti e misteri.
- Comportamenti scolastici: declino del rendimento scolastico, perdita di interesse.
Come intervenire in caso di autolesionismo
È importante mantenere un ascolto attivo e osservazione discreta.
Qualora si sospettasse un comportamento autolesionista, è bene parlarne apertamente con il ragazzo offrendo ascolto e supporto professionale. Anche la collaborazione scolastica può essere di grande aiuto.
L’approccio psicoanalitico all’autolesionismo negli adolescenti offre una prospettiva profonda, concentrandosi sui conflitti inconsci e sulle dinamiche simboliche.
Un lavoro terapeutico paziente può aiutare gli adolescenti a comprendere e risolvere i loro conflitti interni.