La dott.ssa Francesca Dini, psicologa dell’età evolutiva, ci spiega cosa succede in famiglia quando mamma e papà litigano. Quali sono le conseguenze di quando mamma e papà litigano e i bambini stanno a guardare? Come sarebbe meglio comportarsi? Un piccolo vademecum per gestire al meglio una situazione sicuramente difficile, ma molto ricorrente, anche nelle coppie in sintonia.
Il momento del conflitto nella genitorialità, cioè quando mamma e papà litigano, è una ricorrenza del tutto normale e fondamentale.
Nessun genitore dovrebbe sentirsi in colpa quando capita: è un’evoluzione sana della relazione.
A maggior ragione quando arrivano in famiglia dei bambini, andare in simmetria è un necessario adattamento ad una nuova dinamica domestica.
Il conflitto può manifestarsi in modi diversi e per motivi diversi: si può litigare per i figli, per la propria relazione di coppia, per la gestione domestica e/o economica.
Dobbiamo considerare, tuttavia, che questi momenti di“crisi” e di “rottura” dell’equilibrio familiare possono generare negli adolescenti e nei bambini delle e vere e proprie risposte di stress che si manifestano sia a livello emotivo che comportamentale e fisiologico, ad esempio portando a galla sintomi non presenti precedentemente.
Talvolta, mantenere i piedi nelle staffe durante un litigio non è facile.
Quando mamma e papà litigano può capitare loro di esprimere la discordanza con modalità distruttive o al contrario tentando di reprimere il proprio vissuto emotivo.
Quello che di solito non si sa, però, è che avvalersi di modalità verbali (arrabbiarsi, urlare) o non verbali (lanciare oggetti, alzarele mani, sbattere porte) è nocivo tanto quanto reprimere la propriaconflittualità.
Infatti, pensando così di proteggere i propri figli, in realtà l’ostilità inespressa deteriora il clima domestico e turba il bambino tanto quanto la conflittualità espressa.
Reprimere i conflitti quindi non è la soluzione, né per la salute della coppia genitoriale, né per la salute dei propri figli.
Studi e ricerche dimostrano come gli effetti negativi a livello psicologico in bambini e adolescenti siano significativi.
Questo avviene sia in figli di coppie con alta emotività espressa (molta rabbia e violenza fisica e verbale), sia in coppie con bassa emotività espressa in cui la tendenza è quella della repressione emotiva.
I bambini infatti percepiscono il litigio e il conflitto anche quando questo non è dichiarato.
Bambini esposti a frequenti litigi caratterizzati da urla,minacce, violenza verbale o fisica, o ostilità domestica repressa, sviluppano sentimenti di angoscia e di paura, di abbandono e insicurezza.
Questi bambini ricercano quindi la rassicurazione genitoriale in misura maggiore rispetto a coloro che non sono sottoposti a queste situazioni stressanti.
Inoltre, vivere in casa con genitori che non riescono a regolare la propria sofferenza, rischia di palesarsi in una vulnerabilità maggiore per i bambini e i ragazzi all’insorgenza di veri e propri disturbi psicologici.
Quando mamma e papà litigano in questi modi, sono frequenti infatti: ansia, disturbi del sonno, disturbi del comportamento ed esternalizzanti, per quanto riguarda i bambini;
Per quanto riguarda i ragazzi in pre-adolescenza e adolescenza sono frequenti disturbi del comportamento alimentare, dipendenze patologiche, impulsività e condotte a rischio, disregolazione emotiva, problemi relazionali, depressione e bassa autostima.
Quindi i genitori dovrebbero smettere di litigare?
No, i genitori non sono chiamati a reprimere i momenti di divergenza.
Dovrebbero però rendersi consapevoli di quali dinamiche e modalità possono essere nocive per i propri figli, e quali no.
Dal conflitto dovrebbero emergere degli adattamenti utili e degli insegnamenti importanti anche per bambini e ragazzi.
Per questo dunque è importante fare uno sforzo (anche emotivo!) per orientare la comunicazione in modo costruttivo (e non distruttivo!).
Molto importante è comunicare apertamente come ci si sente (e non negando le emozioni palesi a livello non verbale), rendendosi disponibili a ricercare una soluzione operativa anche tramite tecniche di problem solving.
In questo modo il messaggio che trasparirà sarà quello della normalizzazione di emozioni spiacevoli (come tristezza o rabbia).
Al tempo stesso mamme e papà insegneranno anche le abilità di regolazione emotiva e di negoziazione per trovare un compromesso di risoluzione.
Una cosa molto utile è riuscire ad implementare il proprio bagaglio di tecniche di assertività e di efficacia interpersonale per migliorare la comunicazione.
Queste tecniche saranno certamente d’aiuto sia ai genitoriche ai figli, a cui queste abilità apprese per modeling saranno molto utili nella vita.
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