Si avvicina il periodo della chiusura del primo quadrimestre, avvenimento che per molti bambini e ragazzi può coincidere con disagio, ansia e stress, con il rischio che ciò si ripercuota su tutta la famiglia, determinando tensioni capaci di destabilizzare il clima domestico.
La variabilità dell’atteggiamento genitoriale
In base all’età del bambino e quindi al grado scolastico, l’atteggiamento e la tensione del genitore varia, ma è necessario tener presente due cose:
in primo luogo, per quanto l’andamento scolastico sia un argomento importante e centrale nella vita di una bambino, così come dei genitori, è necessario inserirlo in un’ottica adeguata, ridimensionandolo per modulare l’entità di fatica e di stress che vi ruota intorno;
in secondo luogo è opportuno aver lavorato precedentemente, nel caso si tratti di ragazzi, o iniziare a lavorare già da adesso, nel caso di bambini di scuola primaria, sul raggiungimento di un certo grado di autonomia.
L’importanza dell’autonomia educativa
Dal punto di vista educativo è sempre necessario per un genitore sufficientemente adeguato, permettere al proprio bambino o ragazzo di raggiungere determinati risultati in autonomia, per numerosi motivi tra cui la costruzione di un buon senso di autoefficacia, un’adeguata auto motivazione e una certa capacità di decidere in autonomia come svolgere il loro ruolo di studenti.
Autoefficacia
Le convinzioni sulla propria efficacia svolgono un ruolo essenziale per l’adattamento, la resilienza e l’agentività personale, ovvero la capacità che ha un individuo di agire secondo il proprio desiderio e in linea con la costruzione della propria identità.
Se le persone non credono di poter produrre i risultati che desiderano e di poter prevenire quelli che recherebbero loro dei danni, sono poco incentivate ad agire e a preservarsi di fronte alle difficoltà.
Qualunque fattore svolga una funzione di guida e di motivazione, si fonda nella convinzione essenziale di avere la capacità di produrre effetti con le proprie azioni.
Autoefficacia e apprendimento continuo
Ecco perché il senso di autoefficacia è trainante per la motivazione e determinante per la riuscita di un adeguato percorso scolastico ma, più in generale per il processo di apprendimento, oggi giorno definibile come life-long-learning ovvero apprendimento per tutto il corso della vita.
La mediazione tra esigenze genitoriali e benessere del bambino
Per raggiungere il successo scolastico è necessario attuare una buona media tra ciò che il genitore considera importante e ciò che renda adeguatamente motivato il bambino, il tutto inserito in una fondamentale cornice di benessere personale e familiare.
Educare i bambini all’autonomia
Soffermiamoci sull’importanza dell’autonomia.
Educare i bambini all'autonomia è un aspetto decisivo e necessario nel loro percorso di crescita, affinché siano preparati ad affrontare ogni sfida futura e su questo aspetto contribuiscono in modo decisivo gli adulti, delle guide fondamentali per affrontare un lungo percorso di crescita che ha come traguardo finale la loro indipendenza.
È doveroso sottolineare che insegnare l'autonomia fin da piccoli costituisce l’approccio più adeguato per promuovere la crescita di individui sicuri e capaci di farcela da soli.
Per far comprendere loro di essere in grado di gestire le sfide in autonomia e che gli adulti svolgono solo il ruolo di guide lungo il cammino, possiamo lasciare che siano loro stessi a costruire gradualmente la propria capacità di essere autonomi, sviluppando autostima e fiducia in sé stessi, ricordando e anticipando loro che ogni errore o insuccesso è parte del percorso di crescita e una volta superato, diventerà un punto di forza nel processo di acquisizione dell’autonomia.
Come supportare il bambino nelle difficoltà scolastiche
Quindi, nel caso in cui alla richiesta del genitore, vengano espresse dal bambino/ragazzo necessità di aiuto o supporto per gestire problematiche scolastiche, qual è la prima cosa da fare? Chiedere esplicitamente al bambino o ragazzo se necessita di un aiuto e in caso affermativo, chiedere se ha già in mente in quale modo potremmo aiutarlo.
Possono esserci numerose difficoltà, sia nel caso di bambini con disturbi che di bambini in assenza di disturbo ma, tra le più comuni troveremo problematiche legate all’organizzazione dei vari impegni e delle scadenze fissate da e con gli insegnanti, alle quali il bambino/ragazzo fatica a far fronte.
Le capacità di organizzare le priorità e di pianificare il proprio lavoro in base al grado di urgenza, sono competenze che si apprendono con la pratica e l’esercizio e ricadono all’interno dell’etichetta di funzioni esecutive, ovvero tutte quelle funzioni cognitive che si sviluppano effettivamente tra i 7-8 anni e che permettono di affrontare e sostenere compiti di tipo scolastico e lavorativo.
Strategie pratiche per aiutare il bambino
Vediamo nel pratico come possiamo dare loro una mano.
Chiediamo al bambino o ragazzo di raccogliere quante più informazioni possibili su ogni materia: parliamo di affiancare il ragazzo in questa operazione, lasciando che sia lui stesso a contattare chi di dovere (compagni, insegnanti, insegnante di sostegno) per capire quali scadenze ci saranno nel breve periodo.
Ulteriore passo da fare è quello di creare una sorta di calendario, di agenda visiva, per individuare quali sono le scadenze più urgenti, mettendole in rilievo o evidenziandole.
Questo passaggio viene esplicitato dall’adulto ma il lavoro va fatto insieme, affiancando il bambino/ ragazzo, senza mai sostituirsi a lui, aspettando che faccia da solo e rinnovando eventualmente la nostra disponibilità nel caso si trovi in difficoltà.
Fatto ciò, sul nostro calendario sarà chiaro ed evidenziato cosa fare prima e cosa fare in seguito, le tempistiche a disposizione tra un impegno e l’altro, quanto lavoro c’è da fare nel breve e lungo termine tra verifiche, interrogazioni e consegne: è tutto esplicitato, basta solo decidere da dove iniziare, considerando che per un’interrogazione sarà necessario più tempo per lo studio, perché bisognerà curare l’esposizione, mentre per le verifiche è fondamentale ricordare soprattutto i concetti principali.
A questo punto, sottolineando la nostra disponibilità ad ulteriori aiuti o supporti (nei limiti degli impegni personali e lavorativi), ricordiamo al bambino/ragazzo che impegnandosi riuscirà sicuramente ad ottenere dei buoni risultati e che, eventualmente le cose non dovessero andare benissimo (secondo il punto di vista del bambino, non quello del genitore), avranno la possibilità di sperimentare “la pianificazione” appresa insieme, nel secondo quadrimestre, organizzando in anticipo e in modo differente il proprio studio.
Per consentire loro di sviluppare un atteggiamento che li responsabilizzi, sarà importante cercare di non intervenire subito, lasciando che sperimenti metodi e strategie differenti per risolvere da solo il problema. Da grande vi ringrazierà!
Sitografia e bibliografia
Autoefficacia.: Teoria e applicazioni. Di Albert Bandura
https://www.libenar.it/insegnare-autonomia-bambini
Didattica attiva e orientamento narrativo. Un approccio integrato per favorire autostima, autoefficacia e resilienza - Irene Doria Maria Scierri, Giulia Toti, Gabriella Trapani
DOI: https://doi.org/10.6092/issn.1970-2221/9192
Ricerche di Pedagogia e Didattica – Journal of Theories and Research in Education 14, 1 (2019).
ISSN 1970-2221