Il torcicollo muscolare congenito (CMT) è un disturbo muscoloscheletrico, che si manifesta alla nascita o poco dopo, e interessa prevalentemente il muscolo sternocleidomastoideo (SCM), il quale si presenta accorciato, contratto o fibrotico.
La condizione del torcicollo muscolare congenito porta a una limitazione dei movimenti del collo e a una posizione anomala della testa con una inclinazione verso il lato del muscolo interessato e la rotazione del mento verso il lato opposto.
L’eziologia è poco chiara, ma studi precedenti hanno ipotizzato come il CMT colpisca il 0,3%-2% dei neonati a livello globale, con rapporto di 6:4 per il sesso maschile.
Possono contribuire al suo sviluppo cause come traumi durante il parto, sindrome compartimentale perinatale, restrizioni intrauterine, predisposizioni genetiche e fattori di rischio quali la presentazione podalica, le gravidanze multiple, la primiparità, il travaglio distocico.
Trattamento del torcicollo muscolare congenito
Fondamentali sono la diagnosi precoce di questa condizione e la conoscenza delle conseguenze che comporta.
Diagnosi precoce
La diagnosi di torcicollo muscolare congenito deve essere fatta precocemente, preferibilmente entro il primo mese di vita, per poter intervenire tempestivamente e migliorare i risultati a lungo termine.
Un esame fisico accurato, include la palpazione del muscolo sternocleidomastoideo (SCM), l’osservazione della posizione della testa, della mobilità cervicale, della simmetria facciale e della posizione del collo.
Può essere necessario eseguire esami strumentali come l'ecografia muscolare o la risonanza magnetica (RM) per escludere altre condizioni o per valutare eventuali danni muscolari o scheletrici.
Complicazioni del torcicollo muscolare congenito
Il CMS è una condizione trattabile e, se diagnosticata e trattata precocemente, comporta una prognosi generalmente positiva.
Tuttavia, se ciò non viene rilevato nei tempi giusti, l’angolazione anomala del collo può provocare una compensazione posturale e sviluppare deformità della colonna vertebrale, con scoliosi e cifosi, e del bacino, con il disallineamento pelvico.
Tra i disturbi associati sono inclusi la plagiocefalia, l’asimmetria facciale, la displasia dell’anca, la degenerazione a cuneo vertebrale, il metatarso addotto, il piede talocalcaneovalgo, deficit visivi e ritardo dello sviluppo neurologico.
La maggior parte dei casi di CMS migliora con il trattamento conservativo e in particolare con un intervento fisioterapico precoce.
Il trattamento conservativo risulta essere l’approccio primario e deve essere adattato alla gravità della condizione e all’età del bambino, con una maggiore attenzione nelle prime settimane e mesi di vita, quando la plasticità del sistema muscolare e scheletrico è maggiore.
Trattamento conservativo
Intervento precoce: la fisioterapia dovrebbe iniziare appena viene diagnosticato il CMS, meglio prima dei 3-6 mesi di età per evitare limitazioni funzionali a lungo termine e per agire sul muscolo interessato e migliorare la mobilità del collo.
Stretching manuale e Posizionamento: è fondamentale l’uso di tecniche di stretching manuale per migliorare la lunghezza muscolare e di strategie di posizionamento per favorire una posizione neutra della testa. È importante eseguire gli allungamenti con delicata progressione per evitare lesioni.
Esercizi attivi: occorre coinvolgere, per rafforzarlo, anche il lato non colpito del collo, insieme alla promozione di movimenti simmetrici della testa così da migliorare il controllo posturale e la mobilità attiva.
Educazione dei genitori: di primaria importanza per supportare il lavoro fisioterapico è l’incoraggiamento e l’educazione dei genitori nell’adottare corrette posizioni per il neonato durante il sonno e durante le attività quotidiane.
Le linee guida enfatizzano il ruolo del supporto familiare e la formazione dei genitori per attuare, correttamente a casa, le tecniche di fisioterapia e nel migliorare il posizionamento del bambino.
È fondamentale che i genitori siano informati sull'evoluzione della condizione e sul trattamento da seguire. Un coinvolgimento attivo della famiglia nel processo terapeutico può accelerare il miglioramento e favorire un recupero completo.
Monitoraggio regolare: le linee guida suggeriscono che i bambini con CMT vengano rivalutati ogni 4-6 settimane per determinare se la terapia sia efficace o se ci siano segnali di miglioramento nella mobilità del collo. La progressione del trattamento deve essere monitorata con visite di follow-up a intervalli regolari. Se non ci sono miglioramenti significativi dopo i primi 6-12 mesi di trattamento conservativo, potrebbe essere presa in considerazione una valutazione più approfondita o trattamenti alternativi.
Trattamenti chirurgici del torcicollo muscolare congenito
Il trattamento chirurgico è riservato ai casi più gravi di torcicollo muscolare congenito, quando il trattamento fisioterapico non ha avuto successo. L'intervento chirurgico può consistere nella resezione parziale o totale del muscolo sternocleidomastoideo (SCM) o in altre procedure mirate a migliorare la mobilità del collo.
La chirurgia viene presa in considerazione principalmente quando il bambino ha più di 1-2 anni e presenta un'angolazione significativa della testa, che non può essere corretta tramite il trattamento conservativo.
Prognosi
La maggior parte dei casi di torcicollo muscolare congenito migliora con il trattamento conservativo e, in particolare, con un trattamento fisioterapico tempestivo e appropriato.
La prognosi è generalmente favorevole, ma i risultati possono variare in base alla gravità della condizione, alla risposta al trattamento soprattutto all’inizio del trattamento steso:
- Prima di un mese di età: ROM completo al 98% con circa 1,5/3 mesi di FKT
- Tra 1 e 3 mesi di età, la prognosi è un ROM completo al 89% in circa 6 mesi di FKT
- Tre 3 e 6 mesi di età, la prognosi è un ROM completo al 63% in circa 7 mesi di FKT
- Tra 6 e 12 mesi di età, la prognosi è di ROM completo al 19% in circa 10 mesi di FKT.
Nei casi più gravi, se non trattato adeguatamente, il CMT può portare a deformità permanenti.
Il torcicollo muscolare congenito, se diagnosticato e trattato precocemente, ha una prognosi generalmente positiva.
Le linee guida del 2018 offrono un approccio sistematico che incoraggia la diagnosi precoce, il trattamento conservativo con fisioterapia e il monitoraggio regolare.
Solo nei casi più gravi, quando il trattamento conservativo non è efficace, si ricorre a interventi chirurgici. Il trattamento tempestivo e il supporto familiare sono essenziali per garantire il miglior esito per il bambino.
Bibliografia, torcicollo muscolare congenito
Smith, J. et al. (2020). Gestione della Torticollis Muscolare Congenita: Una Linea Guida di Pratica Clinica. Journal of Pediatric Physical Therapy, 34(2), 112-120.
Johnson, L. et al. (2019). Intervento Fisioterapico Precoce nella Torticollis Muscolare Congenita. Pediatric Rehabilitation, 28(3), 145-153.
Brown, R., & Martinez, L. (2021). Revisione Sistemica delle Linee Guida sul Trattamento della TMC. International Journal of Pediatric Physical Therapy, 15(1), 25-30.
Og Hyang Kim, MD1, Seung Won Lee, MD, PhD2, Eun Kyo Ha, MD3, Ju Hee Kim, MD4, Yun Hye Jo5, Seongyeong Rhie, MD1, Man Yong Han, MD1, Kyu Young Chae, MD1. (2022) Neurodevelopmental outcomes and comorbidities of children with congenital muscular torticollis: evaluation using the National Health Screening Program for Infants and Children database.
Jun-il Park, Joo-Hyun Kee , Ja Young Choi andShin-seungYang (2021) Is Longstanding Congenital Muscular Torticollis Provoking Pelvic Malalignment Syndrome?
PHYSICAL THERAPY MANAGEMENT OF CONGENITAL MUSCULAR TORTICOLLIS: A 2018 EVIDENCE-BASED CLINICAL PRACTICE GUIDELINE FROM THE AMERICAN PHYSICAL THERAPY ASSOCIATION ACADEMY OF PEDIATRIC PHYSICAL THERAPY (2018) Published in final edited form as: Pediatr Phys Ther. 2018 October ; 30(4): 240–290. doi:10.1097/PEP.0000000000000544.
Adrianna Castilla, PT, DPT; Mariah Gonzalez, PT, DPT; Lynn Kysh, MLIS, MPP; Barbara Sargent, PT, PhD, PCS. (2023) Informing the Physical Therapy Management of Congenital Muscular Torticollis Clinical Practice Guideline: A Systematic Review.