Il momento di ricezione della diagnosi di DSA è sempre complesso e delicato per una famiglia, che si prepara a vivere periodi che oscillano tra i sensi di colpa, la paura di non riuscire e la preoccupazione di non essere sufficientemente preparati ad affrontare quanto avverrà in seguito.
Voglio tranquillizzarvi dicendo che nessuno ha compiuto alcun errore educativo. I disturbi specifici di apprendimento dalle forme più lievi a quelle più severe sono così pieni di sfumature, che a volte è davvero impossibile far fronte a tutto.
Ricevere la diagnosi di DSA
Dopo aver ricevuto la diagnosi di DSA dello specialista, il percorso cambierà a seconda che la diagnosi sia stata ottenuta da un ente pubblico o da un ente privato.
Nel primo caso, sarà sufficiente andare a scuola, chiedere un colloquio con il referente DSA e far protocollare in segreteria la diagnosi ricevuta, in modo che essa venga trasmessa al consiglio di classe, che quindi potrà muoversi per stendere il PDP, piano didattico personalizzato, secondo la legge 170 del 2010.
Nel secondo caso, sarà necessario far confermare la diagnosi presso un centro pubblico e, nel frattempo, si può comunque depositare la diagnosi a scuola, ma il PDP che verrà redatto dal consiglio di classe, sarà un PDP BES, che terrà conto delle necessità di apprendimento e che si trasformerà in PDP DSA, non appena ci sarà la conferma della diagnosi.
Cos'è il PDP, piano didattico personalizzato
Il PDP è uno strumento fondamentale per delineare la crescita emotiva e di apprendimento di uno studente con un disturbo specifico e, pertanto, è davvero fondamentale che questa redazione coinvolga al 100% la famiglia, la scuola e anche l’alunno stesso (soprattutto a partire dalla secondaria di I grado).
Doveroso ricordare che le indicazioni fornite dal clinico sono sempre generiche e mirano a riprendere gli estremi principali previsti dalla legge, ma, il percorso di apprendimento diventa davvero efficace quando gli insegnanti osservano e registrano quali sono le strategie che hanno davvero aiutato il loro alunno ad acquisire consapevolezza, motivazione e autostima.
Tuttavia, il piano non è infallibile e non può essere un successo sin dal primo momento: è questo il motivo per cui la famiglia dovrà seguire in modo attento il proprio figlio, al fine di capire se sono necessarie modifiche a quanto redatto e firmato.
Quando deve essere redatto il PDP?
Il PDP può essere redatto in qualunque momento dell’anno, perché non possiamo sapere quando terminerà il percorso di certificazione; tuttavia, sarebbe meglio fornire la diagnosi alla scuola nelle prime settimane dall’inizio, di modo che entro il 30 novembre, termine previsto per legge, si possa redigere tale documento.
Il mio consiglio è, compatibilmente con le personalità che vi troverete di fronte, cercare di avere un buon dialogo con gli insegnanti ma essere molto fermi su ciò che si chiede, nell’ottica di supporto e aiuto di una difficoltà che troppo spesso viene ignorata.
Consiglio, inoltre, di leggere attentamente il contenuto di alcune leggi:
- Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010
- Decreto attuativo 5669 del 2012
- Linee guida annesse al decreto
Inoltre, se ne avete l’occasione, potete consultare il PDP elaborato dalla Regione Piemonte, che offre davvero un esempio di percorso didattico ed emotivo che tutti i ragazzi meriterebbero di avere.
In ogni caso, per qualsiasi tutela, informazione o supporto come famiglia o come insegnanti potete rivolgervi all’Associazione Italiana Dislessia, associazione riconosciuta dal MIUR, grazie alla quale la legge è stata scritta e ha dato modo a tanti ragazzi di sentirsi finalmente compresi e tutelati.
L’associazione ha varie sedi in tutta Italia ed è protagonista di moltissime iniziative, tra cui, ad ottobre, la settimana della dislessia e in estate i campus digitali per l’apprendimento degli strumenti compensativi e il metodo di studio.
Bibliografia
https://www.aiditalia.org/scuola
https://www.aiditalia.org/cose-la-dislessia-domande-frequenti-dei-genitori
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2019-03/pdp_regionale_2017.18_sperimentale.pdf