Hai mai pensato che le difficoltà scolastiche di tuo figlio potrebbero avere cause diverse dalla dislessia?
Devi sapere che ci sono abilità che se non funzionali potrebbero causare sintomi molto simili a quelli causati da un Disturbo Specifico dell’Apprendimento come la Dislessia appunto.
Il dott. Americo Meale, specialista della visione
Sono il Dott. Americo Meale, e sono un ortottista. Più precisamente sono uno specialista della visione con anni di esperienza nella valutazione del sistema visivo nei bambini con difficoltà scolastiche.
Nelle prossime righe voglio spiegarti perché una valutazione approfondita del sistema visivo potrebbe cambiare il percorso di apprendimento di un bambino e, spesso, fare la differenza tra avere una diagnosi di DSA o, addirittura, non averla.
Una delle obiezioni più frequenti che mi vengono fatte da genitori, insegnanti, colleghi e professionisti è che esistono poche evidenze scientifiche che collegano Dislessia e DSA alla visione.
Questo è verissimo!
Infatti io non sto in nessun modo considerando le disfunzioni del sistema visivo come la “causa” di un disturbo dell’apprendimento.
Quello su cui voglio che si soffermi la tua attenzione è che le conseguenze di un sistema visivo disfunzionale sono simili ai sintomi causati da una dislessia e dai disturbi dell’apprendimento.
Normativa sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Infatti sui deficit sensoriali e le disfunzioni del sistema visivo viene ripetutamente posta l’attenzione anche su documenti ufficiali come:
- comma 1 dell’articolo 1 della LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 [Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
- linee guida dell’OMS ICD-10 (Internation Classification of Disease, 10° versione, 2007) e ICD-11* (versione 5/2021)
Ti riassumo in poche parole cosa dicono: la funzionalità del sistema visivo e l’assenza di deficit sensoriali sono condizioni imprescindibili per poter procedere alla diagnosi di dislessia e disturbo dell’apprendimento.
Questo perché è fondamentale però distinguere tra le difficoltà derivanti direttamente dal deficit sensoriale e quelle causate da disturbi specifici dell'apprendimento, per poter fornire l'intervento e il supporto più adeguati.
Deficit sensoriali e DSA
Ripeto! Questo non vuol dire che un bambino che ha deficit sensoriali e disfunzioni visive non può avere un DSA o che la dislessia sia “causata” direttamente da questi deficit sensoriali.
Questo vuol dire che diventa necessario e fondamentale una “diagnosi differenziale”, per capire quali difficoltà vengono da un DSA e quali da un sistema visivo disfunzionale, prima di intraprendere tutti i test previsti dal percorso di certificazione.
Importanza dell'analisi e della valutazone del sistema visivo
La verità è che una delle priorità quando si notano difficoltà scolastiche dovrebbe essere davvero una valutazione approfondita e oggettiva del sistema visivo, primo canale di acquisizione delle informazioni.
“Vedere” è un’azione che può sembrare semplice, ma organizzare il sistema visivo per:
- percepire un carattere scritto (e organizzare una risposta verbale o grafica rapida e precisa)
- organizzare un movimento coordinato (per prendere una palla ad esempio)
- gestire la postura in maniera funzionale, soprattutto in situazioni di non equilibrio è per il Sistema Nervoso Centrale un’attività estremamente complessa.
Se sei il genitore di un bambino a cui è stato diagnosticato un DSA e ti accorgi che nessuno ti ha richiesto una valutazione dei deficit sensoriali e soprattutto di disfunzioni del sistema visivo?
Cosa faresti? Sicuramente ti attiveresti per fare quanto prima una valutazione del sistema visivo di tuo figlio.
Visite oculistiche e ortottiche classiche
So già che rivolgendoti al tuo pediatra o ad una persona di fiducia ti diranno di andare a fare una visita oculistica per capire se tuo figlio vede bene oppure no.
Il problema a questo punto è che con una visita oculistica e al massimo una visita ortottica classica non bastano per valutare la funzionalità del sistema visivo di un bambino.
Devi sapere però che vedere bene i famosi "dieci decimi", non avere strabismi e sottoporsi alla normale visita oculistica, infatti, non basta a considerare il sistema visivo efficace ed efficiente.
La visita oculistica valuta “solamente” la salute dell’occhio e delle vie visive valutando la presenza o meno di patologie e/o difetti di vista da correggere con occhiali.
La visita ortottica classica, invece, valuta la presenza di deficit dei muscoli degli occhi, come ad esempio gli strabismi, e la presenza di visione della tridimensionalità (stereopsi) conseguenza di una grossolana collaborazione tra i due occhi.
Questa visita ortottica classica ha però dei limiti che ci impediscono di stabilire con assoluta certezza la funzionalità del sistema visivo.
Primo tutti i test sono eseguiti in maniera soggettiva e, quindi, influenzabili dalla collaborazione dei pazienti o dall’esperienza del professionista.
Secondo si trascurano molti altri aspetti del sistema visivo di fondamentale importanza che possono pregiudicarne la funzionalità.
Cosa non deve mancare in una valutazione visiva
La verità è che in ogni valutazione del sistema visiva non può mancare
- Oggettività, grazie a strumenti adatti, e quindi minor possibilità di qualsiasi “errore umano” legato alla soggettività di esaminato ed esaminante
- Una profonda analisi del passato del bambino e soprattutto dello sviluppo percettivo-motorio
- Una valutazione a 360° delle abilità visive e della loro integrazione con gli altri canali di raccolta informazioni ed il corpo.
Questo è tutto quello che trovi in PROTOCOLLO A.T.I.P.I.C.O. (Analisi Tecnica Ingegnerizzata dei Processi di Integrazione tra Cervello e Occhi).
L’analisi del sistema visivo che abbiamo creato e che mi ha permesso di individuare sia pre che, purtroppo, post diagnosi di DSA, i “famosi” deficit visivi di cui parla la legge 170 e l’OMS.
PROTOCOLLO A.T.I.P.I.C.O. è nato sulla spinta del desiderio profondo di capire quanto e come il sistema visivo interferisse con le capacità di apprendimento e mi ha permesso di supportare oltre 1200 persone, tra bambini e genitori, della Toscana e di diverse parti d’Italia